Marilyn

Proseguiamo la pubblicazione delle opere vincitrici del Premio Letterario Clepsamia 2019. Dopo i due saggi classificati al 4° posto ex aequo è ora la volta della poesia. Oggi presentiamo “Marilyn” di Ivana Bollina, classificatasi al 4° posto ex aequo.

MARYLIN

Il tuo nome, Norma Jeane,
lo hai cambiato in Marylin
e con questo, a onor del vero
ti conosce il mondo intero.

Occhi azzurri come il cielo
a guardarli nessun velo
ma in realtà nel tuo profondo
ti sentivi sola al mondo
Fu un’infanzia allucinante
la paura era costante
una vita a scappar via
da timori e da follia

Nonostante il gran dolore
sei sbocciata come un fiore
e all’età di 16 anni
della sposa indossi i panni.

Sei talmente tanto bella
che diventi una modella
ed è questa la maniera
di iniziare la carriera.

Molte foto in copertina
ed in fine una mattina
ti travolge come un’onda
giunge il film “Orchidea bionda”

Non è molto entusiasmante
ma la cosa più importante
è che si aprono le porte
presto cambierà la sorte
Sogno sexy americano
desiderio espresso invano
con tenacia e con coraggio
ti conquista Joe Di Maggio

Questo amore così intenso
dopo un po’ perde il suo senso
lascia un vuoto esasperato
da Arthur Miller ricolmato

Cresce il peso dell’artista
tu sei ormai protagonista
stella splendida in “Niagara”
per averti fanno a gara.

“A qualcuno piace caldo”
della band sei il caposaldo
poi chi scorda quando canti
“per amici ho dei diamanti”?

Ma l’immagine più amata
ti ritrae sopra una grata
sei un’icona sfolgorante
col vestito fluttuante

Ogni film un gran successo
ma infelice sei lo stesso
l’esistenza è deludente,
ma poi arriva il Presidente

JFK il grande amore
sarà lui a spezzarti il cuore
“happy birthday” a fil di voce
ed il mondo intero tace!

Poi non hai più sopportato
alla vita hai rinunciato
dei tuoi errori hai fatto ammenda
e non sai che sei leggenda!

4 Risposte a “Marilyn”

    1. Grazie per l’apprezzamento. La giuria ha voluto premiare diversi modi di fare poesia. Lo stile a filastrocca, non semplicissimo da realizzare, è stato ritenuto degno di nota. Vedrà e capirà, da lettore attento ed imparziale come mi sembra che lei sia, con le altre poesie premiate il criterio di valutazione adottato. Mi permetta infine di criticare la modalità, per nulla analitica, con cui ha espresso la sua opinione.

      1. Per fare poesia non basta scrivere parole senza arrivare alla fine del rigo, né ‘a onor del vero’ cercare rime come un’onda bionda, o un caldo caposaldo, o un deludente presidente, né un coraggio alla Joe di Maggio!
        Ci vuole altro! Non si bussa alla porta di una pietra! Fermo restando che la giuria può premiare quello che vuole, filastrocche semplici o complicate, con rime sfiorate o baciate!

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