Canto di un minatore per un cuore d’oro

La sezione Poesia del Premio Clepsamia 2019 ha visto due liriche vincitrici ex aequo. Dopo la poesia di Franca Coppola pubblicata ieri è oggi la volta di Canto di un minatore per un cuore d’oro, la lirica di Davide Rocco Colacrai.

Canto di un minatore per un cuore d’orodedicata a Nic Sheff1

Cos’è questo vuoto

che, attraverso il mio caos che vibra,

mi lascia sprofondare lentamente, quasi impercettibilmente,

nella bocca dell’universo

al suo peso millimetrico e infinito?

Conto i ricordi che sono impressi nelle mie braccia,

piccoli e precisi pleniluni di fragola

sporcati dalla notte

che, nella loro fioritura, ridimensionano l’uomo

che non vuole assomigliare al padre

e cancella, almeno per un istante lungo quanto il respiro di un girasole, il bambino

che lo vorrebbe perché sente che

per sopravvivere tutti abbiamo bisogno di un eroe.

Sono costellazioni d’amore e odio

che mi risucchiano in irresistibili vortici di vita e ombre, d’insonnia a digiuno,

di avvicinamento morbido e crudele alla morte

senza assaggiarne mai il frutto,

una specie di favola

nella quale navigare senza direzione né destino

e con i gesti che restano impigliati

all’inchino del giorno

con gli occhi traslucidi come le cose.

Cerca l’amore, la mia pelle

nuda come il tempo e liscia come il ghiaccio,

un contatto per capire se l’ultima eco di madre che permane nelle stagioni

può soccorrere l’asse storto del mio tramonto

ai cui piedi nevicano lacrime

che non riescono a dissetare l’inferno che mi veste di follia

e prostra dove non arriva la parola

e l’amplesso del mondo è un silenzio che fa troppo rumore

e rende i miei cerchi di sangue

cigni nudi d’agosto.

Chiedo me stesso al mondo, a mio padre di dirmi sì un’ultima volta

e a Dio di scendere dalla sua croce e far salire me.

“Sono stato un minatore per un cuore d’oro

[…] e sto invecchiando ma continuo a cercare un cuore d’oro”2

1 Nicholas o Nic Sheff è il protagonista, insieme al padre che ne è autore, del libro – diventato poi un film – “Beautiful Boy”, nel quale si parla della sua esperienza devastante con la droga. Nic era il figlio che ogni genitore vorrebbe: un ragazzo allegro e simpatico, studente modello, campione nello sport, adorato dai fratellini. Ma quando raggiunge l’adolescenza, Nic comincia a sperimentare le droghe, cadendo in una discesa indicibile agli inferi, fatta di metamfetamina ed eroina. La dipendenza lo rende un relitto tremante “con due buchi neri al posto degli occhi” e inizia a mentire, rubare, scappare di casa. A chiedere aiuto e a precipitare di nuovo nel tunnel.

2 Heart of gold, Neil Young, 1972

Una risposta a “Canto di un minatore per un cuore d’oro”

  1. un grumo di dolore ;
    un grido di sangue;
    un’angosciante vicenda di luce e ombra.
    Toccante ricognizione nell’inferno
    dei “paradisi artificiali.”
    Non ho avuto ancora la possibilità di leggere le altre, ma questa mi ha impressionato positivamente.

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